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venerdì 2 marzo 2018

Fra' Domenico Spatola: Vero santuario.


È  dei Giudei la Pasqua,
e perché, Signore, nasca
nuovo santuario
rispetti pure tu l'anniversario,
e vai nel tempio
dal culto empio
e profanato:
non più paterna casa
che da furfanti è invasa
e da commercianti
che vendono ciò che è dono:
il tuo divin perdono.
Con profetica sferza
la tua mano non scherza
e allontani venditori
di pecore e di tori
ma sol per la colomba
tua voce rimbomba
perché di amore monca
è la paterna abitazione fatta spelonca
da quei tali
perciò fatali
furon tue parole di  messaggio:
non ti mancò coraggio
a fare crollare banche
e a stanare coloro,
che in coro
avevano fatto
un luogo matto
dove il denaro è il dio,
avendo relegato il vero nell'oblio.
Inferociti chiedono a te del senso
e tu, senza consenso,
ricordi che il santuario
verrà distrutto
ma uno nuovo costrutto
ne farai.
Quel santuario è il tuo corpo
che risorgerà da morto.
Ma tuoi seguaci questo non compresero
e di nuova curiosità s'accesero
che si risolverà dopo  risorto,
nella sequenza del seme caduto in orto.

Fra' Domenico Spatola. 
Nella foto: Gesù scaccia i mercanti dal Tempio - Giotto. 

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